M I L A N O C I T T À M E T R […]
cittadini.
“Architetto, se abbiamo 1.000, dico mille metri quadri di Superficie Lorda edificabile, lei me ne devi tirare fuori […]
Quando le cose sono semplici, lineari, trasparenti, le può capire anche un bambino di sei anni.
E allora perchè non riesco a capire l’utilità, la logica, la linearità delle Primarie Milanesi?
Soprattutto perchè mi sembra un operazione opaca, contorta e oscura?
Ma mentre quel delinquente di Achilli rubava a piene mani dove erano i suoi collaboratori, i dipendenti di ferrovie Nord, le segretarie che pagavano le multe, i dirigenti che ne coprivano le spese folli e tutti quelli che non potevano non sapere e hanno taciuto per anni? Quando avremo il coraggio di ammettere che il silenzio degli innocenti ci rende colpevoli e che nessuno può rubare senza avere qualcuno che gli fa da palo? Veramente c’è qualcuno che pensa che in Ferrovie Nord non sapessero quasi tutti qual era l’andazzo?
L’acqua ci affascina, non c’è che dire. Fin da quando siamo piccoli, una pozza, una piscina, un rigagnolo ci attirano e ci incantano. Le città d’acqua hanno una magia che nessun’altra metropoli riesce ad avere. Milano, il lago, il fiume, e tantomeno il mare non li ha aveva. Se li è costruiti, ma, nella più pragmatica tradizione meneghina, persa la loro funzione, li ha abbandonati al loro destino.
Un amico, saldamente al comando della macchina renziana, cerca di imbarazzarti ricordandoti gli errori di Civati e una tua presunta vicinanza con lo sconfitto; pochi minuti dopo, un’amica, per cui nutri profonda stima e che spesso difendi oltre il difendibile, senza farti domande o cercare di capire gli avvenimenti,
Per il premio Nobel Paul Samuelson i beni comuni sono caratterizzati da due tratti: a) il principio della non rivalità: l’utilizzo del bene da parte di una persona non diminuisce le possibilità d’utilizzo da parte di un’altra persona; b) il principio di non esclusività: nessuna persona e nessuna comunità può essere esclusa dal loro utilizzo.
Il Seveso esonda. E non è l’unico. Frane, smottamenti, alluvioni sono all’ordine del giorno. E sappiamo che la principale causa è l’impermeabilizzazione del territorio che si ottiene cementificando, possibilmente orizzontalmente con centinaia di villette a schiere e condomini di massimo 4 piani tutto ciò che è edificabile.
Perché così quello che pioveva sul terreno e poi filtrava lentamente, cade adesso sui tetti e viene convogliato nelle reti che, passo dopo passo, arrivano ai fiumi.