L’attuale crisi energetica ci fa toccare con mano, la mano quotidiana che cerca nelle nostre tasche, quanto sia […]
Category Archive: architettura
“Architetto, se abbiamo 1.000, dico mille metri quadri di Superficie Lorda edificabile, lei me ne devi tirare fuori […]
Chi non ha niente da nascondere non nasconde niente. David Gentili, consigliere comunale PD a Milano, ne parla […]
Gentile Sindaco Sala, dietro a ogni buona idea se ne nasconde sempre una migliore. Proporre di realizzare il […]
Vi ricordate? Troisi e Benigni ( quando non era ancora uno stucchevole premio Oscar) dovevano pagare un fiorino ad ogni attraversamento di un artificiale confine.
Il sogno di ogni italiano . Poter dominare un territorio, essere sovrani anche di un fazzoletto di terra, padroni esclusivo di un quadrato di mondo. Tutto nostro.
L’acqua ci affascina, non c’è che dire. Fin da quando siamo piccoli, una pozza, una piscina, un rigagnolo ci attirano e ci incantano. Le città d’acqua hanno una magia che nessun’altra metropoli riesce ad avere. Milano, il lago, il fiume, e tantomeno il mare non li ha aveva. Se li è costruiti, ma, nella più pragmatica tradizione meneghina, persa la loro funzione, li ha abbandonati al loro destino.
L’Italia è il paese dei professionisti. Dei cosidetti “liberi professionisti” che a fronte di una loro terziarità e professionalità gestiscono impunemente la macchina burocratica, vivendo sulla sua inefficienza.
Una città è il risultato della somma di un continuo di interventi, per la maggior parte “minori” e di piccola entità.
L’architettura di una città, per dirla con Brunelleschi ” è un arte collettiva , non prodotta da pochi intellettuali o specialisti ma dall’attività spontanea e ininterrotta di un intero popolo”.
Il patrimonio edilizio italiano è fatiscente, obsoleto, energivoro. Il consumo di suolo e il dissesto idrogeologico hanno raggiunto livelli ormai invalicabili. Da più parti si chiede di ridurre la nuova edificazione e di indirizzare l’attività edilizia al recupero, ristrutturazione e soprattutto riconversione del patrimonio esistente, con trasformazioni e modifiche delle destinazioni d’uso che siano in grado di soddisfare le mutevoli richieste abitative o funzionali.
Intere palazzine destinate a uffici o comparti industriali dismessi sono abbandonati a loro stessi mentre il fabbisogno abitativo continua a essere ai primi posti nelle criticità delle nostre città. Riconvertili a residenziali sarebbe già una prima e buon soluzione. Ma tutto ciò può essere un buon inizio, ma non basta.
Dobbiamo Recuperare Terreno, farci restituire il maltolto o almeno una parte di tutto lo spazio che ci ha defraudato la speculazione edilizia. Per fare questo non basta ristrutturare l’esistente o richiedere a gran voce “non un mq. in più, non un mc. in più“. È necessario demolire e riscostruire quello che è stato dissennatamente edificato, soprattutto negli ultimi 50 anni, senza nessun rispetto per il territorio e l’ambiente.
http://www.youtube.com/watch?v=6x5rY7EoygA
“Caro Sindaco
da diversi nostri iscritti stiamo ricevendo richieste di informazioni sul progetto di architettura partecipata Atelier Castello, iniziativa di cui siamo venuti a conoscenza dalla lettura dei giornali e dalla notizia pubblicata sul sito del Comune nella Sua pagina.