L’attuale crisi energetica ci fa toccare con mano, la mano quotidiana che cerca nelle nostre tasche, quanto sia […]
Category Archive: economia
“Architetto, se abbiamo 1.000, dico mille metri quadri di Superficie Lorda edificabile, lei me ne devi tirare fuori […]
Chi non ha niente da nascondere non nasconde niente. David Gentili, consigliere comunale PD a Milano, ne parla […]
La questione dei rider, le indagini che la magistratura sta conducendo e la situazione di sfruttamento che sta […]
L’organizzazione Transparency International posiziona l’Italia al cinquantaquattresimo posto, su centottanta paesi analizzati, per il livello di corruzione nella […]
Con Donatella Pavan – Presidente di Giacimenti Urbani
A Milano, dal primo novembre abbiamo a disposizione qualcosa di eccezionale.
Un’intera città, più di un milione di metri quadrati di edificato, costruito, vissuto, dovranno essere dismessi, demoliti, convertiti.
All’inizio avevo dei dubbi. Non mi stava simpatico ma pensavo che , forse, dico forse, avrebbe dato una bella scossa a questo paese, mettendo in discussione le politiche e i preconcetti fallimentari che subiamo da anni.
Ma mentre quel delinquente di Achilli rubava a piene mani dove erano i suoi collaboratori, i dipendenti di ferrovie Nord, le segretarie che pagavano le multe, i dirigenti che ne coprivano le spese folli e tutti quelli che non potevano non sapere e hanno taciuto per anni? Quando avremo il coraggio di ammettere che il silenzio degli innocenti ci rende colpevoli e che nessuno può rubare senza avere qualcuno che gli fa da palo? Veramente c’è qualcuno che pensa che in Ferrovie Nord non sapessero quasi tutti qual era l’andazzo?
L’Italia è il paese dei professionisti. Dei cosidetti “liberi professionisti” che a fronte di una loro terziarità e professionalità gestiscono impunemente la macchina burocratica, vivendo sulla sua inefficienza.
Il patrimonio edilizio italiano è fatiscente, obsoleto, energivoro. Il consumo di suolo e il dissesto idrogeologico hanno raggiunto livelli ormai invalicabili. Da più parti si chiede di ridurre la nuova edificazione e di indirizzare l’attività edilizia al recupero, ristrutturazione e soprattutto riconversione del patrimonio esistente, con trasformazioni e modifiche delle destinazioni d’uso che siano in grado di soddisfare le mutevoli richieste abitative o funzionali.
Intere palazzine destinate a uffici o comparti industriali dismessi sono abbandonati a loro stessi mentre il fabbisogno abitativo continua a essere ai primi posti nelle criticità delle nostre città. Riconvertili a residenziali sarebbe già una prima e buon soluzione. Ma tutto ciò può essere un buon inizio, ma non basta.
Dobbiamo Recuperare Terreno, farci restituire il maltolto o almeno una parte di tutto lo spazio che ci ha defraudato la speculazione edilizia. Per fare questo non basta ristrutturare l’esistente o richiedere a gran voce “non un mq. in più, non un mc. in più“. È necessario demolire e riscostruire quello che è stato dissennatamente edificato, soprattutto negli ultimi 50 anni, senza nessun rispetto per il territorio e l’ambiente.