È inutile negarlo, a Milano tutto avviene in anticipo. Dopo anni di concorsi di architettura che spesso hanno […]
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Con Donatella Pavan – Presidente di Giacimenti Urbani
A Milano, dal primo novembre abbiamo a disposizione qualcosa di eccezionale.
Un’intera città, più di un milione di metri quadrati di edificato, costruito, vissuto, dovranno essere dismessi, demoliti, convertiti.
Avevi fatto la campagna per Pisapia. Ti eri speso con gli amici di sinistra ma soprattutto con quelli di destra che, schifati dalla loro Moratti, erano i più facili da convincere.
Poi il buon Pisapia si è prontamente dimenticato del lavoro di migliaia di persone in suo favore e si é messo nelle mani dei Partiti.
Vi ricordate? Troisi e Benigni ( quando non era ancora uno stucchevole premio Oscar) dovevano pagare un fiorino ad ogni attraversamento di un artificiale confine.
Il sogno di ogni italiano . Poter dominare un territorio, essere sovrani anche di un fazzoletto di terra, padroni esclusivo di un quadrato di mondo. Tutto nostro.
Nel film “il Vigile” Alberto Sordi, dopo aver causato un ingorgo impressionante, invitava con veemenza e decisione gli automobilisti a “circolare, circolare”.
Il buon Serra, dopo averci detto che in tutti questi anni ha votato sempre per chi riteneva vincente, nella sua amaca quotidiana accusa di cinismo chi pone legittimi e motivati dubbi,
L’acqua ci affascina, non c’è che dire. Fin da quando siamo piccoli, una pozza, una piscina, un rigagnolo ci attirano e ci incantano. Le città d’acqua hanno una magia che nessun’altra metropoli riesce ad avere. Milano, il lago, il fiume, e tantomeno il mare non li ha aveva. Se li è costruiti, ma, nella più pragmatica tradizione meneghina, persa la loro funzione, li ha abbandonati al loro destino.
Il primo maggio, a caldo, ma anche non tanto, ho espresso una posizione durissima contro gli incappucciati che hanno fatto scempio di via Carducci.
Una città è il risultato della somma di un continuo di interventi, per la maggior parte “minori” e di piccola entità.
L’architettura di una città, per dirla con Brunelleschi ” è un arte collettiva , non prodotta da pochi intellettuali o specialisti ma dall’attività spontanea e ininterrotta di un intero popolo”.
Per il premio Nobel Paul Samuelson i beni comuni sono caratterizzati da due tratti: a) il principio della non rivalità: l’utilizzo del bene da parte di una persona non diminuisce le possibilità d’utilizzo da parte di un’altra persona; b) il principio di non esclusività: nessuna persona e nessuna comunità può essere esclusa dal loro utilizzo.