Se chiedessimo a un bambino di 8 anni dove trovare il PGT del Comune di Milano ci risponderebbe, con disarmante ingenuità, di andare sul sito del Comune e di digitare PGT. E avrebbe ragione: perché lì troveremmo tutti i documenti in grande formato da stampare, il regolamento e le norme collegate. Una tonnellata di file che potremmo scaricarci in 3 o 4 ore e poi, con santa pazienza leggerci e studiarci.
Peccato che da semplici cittadini non avremmo delle stampanti per questi grandi disegni e che difficilmente saremmo in grado di leggere le norme e i regolamenti.
E allora non ci resterebbe che rivolgerci ad un professionista ed entrare, di fatto nella rete delle sue competenze, anche e solo per fare una semplicissima domanda: posso costruirmi una casa dove il nonno mi ha lasciato un piccolo terreno?
Domanda a cui l’architetto risponderebbe in due minuti e non perché sia un genio o perché ricorda a memoria tutto il PGT.
Niente di tutto questo: andrebbe semplicemente sul sito dell’Ordine degli Architetti dove c’è un programmino semplice semplice che alla sola digitazione dell’indirizzo ti porta dritto dritto nelle tavole e nelle norme che ti interessano e ti permette di sapere velocemente quale è il tuo destino di costruttore.
E con questo non possiamo che plaudire all’iniziativa dell’ordine ma constatare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che all’inefficienza di una burocrazia macchinosa e ostile delle amministrazioni pubbliche si contrappone l’oliata macchina dei liberi professionisti che vive e vegeta sulle ceneri del pubblico.
Pensateci un po’: quante volte siete dovuti ricorrere a un professionista che vi aiutasse a risolvere un problema che l’amministrazione vi aveva creato e che con un minimo di organizzazione avrebbe potuto invece semplificarvi. Scegliete il professionista, avvocato, medico, farmacista, ingegnere, architetto, geologo, ecc. ecc. Il gioco potrebbe non avere mai fine.
Secondo le più semplici regole della tattica militare ( http://it.wikipedia.org/wiki/Aggiramento) , siamo vittime di un aggiramento a tenaglia dal quale ci è impossibile sfuggire se non eliminando almeno uno dei due fronti che ci attaccano.
Fronti che pur volendoci far credere di essere contraddittori, fanno parte delle stesso esercito. Un esercito in cui si sono mischiate le forze che a parole si dicono in disaccordo ma che invece saccheggiano gli stessi fienili e occupano i medesimi territori.
Perché un architetto vive della complessità delle leggi urbanistiche e dei regolamenti come un avvocato vegeta sulle lungaggini e cripticità della macchina giudiziale, così come un medico si arricchisce grazie alla inefficacia della sanità pubblica. E chi più ne ha più ne metta.
Più lo stato è lontano dal cittadino più traghettatori ci vogliono. E in Italia ne abbiamo il record: 2.500.000 professionisti che prosperano sulle spalle di chi dovrebbe produrre ricchezza e che in moltissimi casi sono come alcuni piromani scoperti con il cerino in mano: vigili del fuoco che si procurano il lavoro.