Finalmente ho capito dove sono finiti tutti i caschetti gialli che non vedo mai nei cantieri. A parte la battuta” la giornata della collera” dovrebbe far riflettere e ricordare a questi signori quando cementificavano e vendevano a mani basse illudendo milioni di cittadini di essere nel paese dei bengodi dove, raggiunta la proprietà di una casa, si raggiungevano la sicurezza e la felicità eterna. E’ vero, la PA ha le sue responsabilità, ma guardiamoci negli occhi con sincerità. il 50% delle norme e delle leggi, la rindondanza burocratica, le vessazioni di cui parlano, sono figlie della furbizia di una categoria di imprenditori e professionisti che hanno fatto dell’abuso edilizio una ragione di vita e un sistema di guadagno perpetuato per decenni. La PA in molti casi ha provato a difendersi e in altri casi si è fatta tirare dentro. Ma dietro tutto questo c’è l’avidità del facile guadagno che ha drogato un intero settore . Case costruite come 70 anni fa a prezzi sempre in aumento nella convinzione di una continua e inarrestabile ascesa.
E adesso non avendo imparato a ottimizzare la produzione, con il mercato ormai saturo, i costruttori chiedono aiuto a quella stessa amministrazione che hanno aggirato e coccolato ( è un eufemismo) per lavorare indisturbati. Non hanno investito nel prodotto e si meravigliano che adesso, con un mercato ormai saturo, nessuno lo voglia più.
Se tutti imparassimo, professionisti, imprenditori, clienti e utenti a chiederci dove abbiamo sbagliato invece di scaricare sempre e comunque la responsabilità sugli altri.
Se tutti imparassimo a far pulizia a casa nostra, ad espellere le mele marce invece che difenderle.
Se tutti imparassimo a fare da soli un passo indietro per farne poi dieci in avanti tutti insieme.
Ecco, se imparassimo questo, forse smetteremmo di parlarci addosso e di chiedere agli altri di fare il nostro dovere.
Siamo il paese occidentale con la legislazione urbanistica più capillare di tutte e con il più alto tasso di abusivismo. Domande?