Una serata aCerba


Una serata deludente. Argomento il Cerba. Padrone di casa, ospite del disponibilissimo Emilio Battisti, LGB di ArcipelagoMilano che come sempre cerca di parlare e far parlare di più e meglio possibile di Milano.
Esordisce l’Assessore De Cesaris che sinteticamente e chiaramente ripercorre la storia della proposta urbanistica, i nodi, le difficoltá, lo stato di fatto, e mette, con la solita decisione e trasparenza i suoi paletti. Condivisibili o meno sono però chiari e palesi.
D’Alfonso fa il suo corretto intervento e ci fa capire che centri commerciali e supermercati poco ci azzeccano con la Sanitá.
E poi, tutto il resto é noia, perchè Mauri e Spadaro, i due principali attori, se la raccontano senza preoccuparsi minimamente del quadro generale e di chiarire le idee agli astanti. Il primo, direttore della Fondazione Cerba, sembra che ne voglia vendere le azioni e cerca di accreditare la tesi che opporsi alla realizzazione del nuovo ospedale/centro di ricerche equivalga a ostacolare lo sviluppo e la ricerca bio tech. Mette insieme spazio, informatica, vicinanza, potere delle reti, ricerca, comunicazione in un mischione che shakera tutto senza né capo né coda.
Spadaro invece, preso dalla condivisibile foga di smascherare gli amici del quartierino milanese, si lancia in un divertente ma inutile show che strappa l’applauso della platea. Dar contro ai potenti e agli uomini di successo paga sempre e avvicina sensibilmente il pubblico. Intendiamoci, non che Spadaro non abbia ragione. Il collage di immagini che ha fatto girare, con Ligresti, Penati, Boeri, e compagnia bella é assolutamente rappresentativo di un gruppo di personaggi che ha fatto affari con ogni amministrazione. Francia o Spagna basta che se magna!
E in questo caso intendeva farli con la salute dei cittadini ma, la crisi immobiliare e un’amministrazione più attenta, gli stanno rompendo le uova nel paniere.
Ma in questo contesto, il solito lamento contro i comitati di affari non ci aiuta a capire se il Cerba sia o meno necessario.
E dire che deve essere comunque realizzato, ma non nel parco Sud non serve a dipanare la matassa ma solamente a trasferire il probema in altro luogo e in un altro tempo.
Radicali si nasce, non si diventa. E’ questa, per me, é una dote. Ma alle volte si può anche non gridare sempre al complotto.
Per finire una nota di colore: un solo personaggio è intoccabile per tutti, il buon Umberto Veronesi. La classe non é acqua e tutti ne sono affascinati.