NONOSTANTE FRANCOSTACCA LA SPINAPOSSIAMO FARCELA.


Franco “stacca la spina” D’Alfonso, dal suo sito del Movimento MilanoBene Civica (milano civica) ci ricorda che:
“Nei suoi primi sei mesi di vita l’amministrazione Pisapia  [—-] dopo la vittoria elettorale ha concretizzato in pochissimo tempo una compattezza politica interna e di maggioranza che una Giunta milanese non dimostrava da decenni ed ha definito senza possibilità di dubbio ruoli e rapporti con partiti di maggioranza ed opposizione, al punto che si può ragionevolmente prevedere che per un lungo periodo di tempo non ci saranno fibrillazioni politiche in grado di minarne l’azione amministrativa”.

dimenticandosi quanto lui stesso aveva scritto poche righe prima, parlando di un suo collega di giunta, dimostrando che quanto avvenuto non è certamente merito suo, che continua a girare per la giunta cercando di staccare spine a destra e a manca:

” per la dabbenaggine di alcuni improvvisati “dottor sottile” della maggioranza in vena di protagonismo narcisista”

Complimenti riferiti  a Boeri secondo la  migliore tradizione socialista, che  i siluri li lancia sott’acqua, senza avere il coraggio di fare nomi e cognomi dei suoi “nemici “e di chi vuole cacciare dal tempio.

Poi, che il buon Franco “stacca la spina” dia del vanesio a qualcuno ricorda tanto il bue che dà del cornuto all’asino.

Da quando si è insediata la giunta non ha perso occasione per parlare di qualsiasi attività della giunta, ha fondato il Movimento Milano(bene) Civica, cercato di appropriarsi della paternità del Popolo Arancione da cui in campagna elettorale si è tenuto ben distante, contrastato sul campo lo stesso popolo e i comitati che gli chiedevano conto della, questa sì, dabbenaggine di alcune sue scelte, querelato chi ne metteva in dubbio le capacità e trasparenza.

Ha fatto e disfatto  tutto quanto è possibile per conquistare la scena, fino ad annunciare la dismissione delle quote A2A , per essere subito  smentito da un imbarazzato Sindaco.

Prova ne è che nel  suo articolo di esaltazione dei primi 180 giorni della giunta non si trova traccia di una sola attività svolta per lo sviluppo dei settori che dovrebbe dirigere.

Dell’Assessore al Commercio e Turismo non si ha notizia, se non quando chiude mercati, propone ghetti commerciali etnici, vieta feste di via, o fa patti con i commercianti per edulcorare la pillola dell’area C.

L’unica cosa che ci conforta è che, nonostante Franco “stacca la spina” , la giunta prosegue nel suo lavoro, il popolo arancione sopravvive e anche molto bene nei ComitatixMilano, la critica rimane possibile e Milano diventerà sicuramente una città migliore.