FABIO LECCA LECCA TIRA FUORI I DENTI. GLI HANNO CHIESTO TRECENTO EURO.


Cinquemilionicinquecentomilavirgolazeroeuro. Scriverli é lunghissimo. Pensate contarli. Sono i dindi che daremo a Fabio Fazio per tre anni di elogi, esaltazioni, sperticati complimenti ai suoi ospiti, tutti invitati secondo il più tradizionale schema della “marchetta” giornalistica; ogni scrittore é il più sensibile, ogni attore un maestro, ogni cantante un pezzo di storia musicale. Il nostro baluardo della sinistra italiana, tutto rivolto al bene della nazione e della collettività perde la sua flemma e con quel mezzo sorriso che contraddistingue i suoi dialoghi con l’imbarazzante e scontata volgarità della Littizzetto, cerca di mettere in difficoltà Giuliano Pisapia. L’argomento che sveglia la vena polemica e l’inospitalità di “Fabio lecca lecca” è l’area C del centro di Milano, che obbligherà chi abita vicino al Duomo a pagare ben 2 euro per tornare a casa dopo una dura giornata di lavoro. 2 euro al giorno per poter abitare in una enclave liberata dal traffico, dall’aria più pulita, com la più sviluppata e capillare rete di mezzi pubblici italiana.
E quindi le osservazioni si fanno stranamente incalzanti, le interruzioni normali, il fuoco di critiche è a tambur battente. Mascherato da falsa ingenuità il dissenso di “Fabio lecca lecca” è manifesto. E allora una domanda sorge spontanea.
Non è che il nostro difensore del bene comune, l’ideatore degli “elenchi” altruisti, il paladino della collettività abita in centro, magari al limite dell’Area C, e vede ridotto un suo privilegio? Non è che lo spirito genovese prende il sopravvento e la sottrazione dai Cinquemilionicinquecentomilavirgolazeroeuroeuto di trecento euro all’anno pesa troppo al nostro rappresentante della nuova sinistra italiana?