Leggo l’ultimo Gramellini ( http://www.lastampa.it/2014/08/19/cultura/opinioni/buongiorno/funerali-di-stato-M1JNn0KCgWc8LHSH1JTZiO/pagina.html) e mi chiedo con che faccia si possa essere così fuorvianti e faziosi ( mai aggettivo fu più appropriato).
Populismo e demagogia in salsa di finto buon senso. Un colpo al cerchio dei vecchietti e una alla botte dei giovani disoccupati. Dicendo ai secondi che devono difendere le pensioni incomprensibilmente alte dei primi per poter beneficiare della loro paghetta fino a che morte non li separi. Anzi, nella malaugurata ipotesi che l’ultranovantenne defunga mi raccomando di nascondere bene, molto bene, il cadavere per poter beneficiare di quello che, secondo il BuonGiorno di Gramellini, è l’unico reddito su cui si può contare.
Oltre chiaramente all’eredità della casa paterna che, anche in un momento di crisi economica, è sempre un bel regalo piovuto dall’alto.
Ma l’ennesima espressione di quel caranvasserraglio di finto buonismo che è il circo Faziano, si dimentica di dire che case e pensioni sono state comprate e ottenute grazie a delle leggi inique che hanno affamato lo stato a favore di queste rendite improduttive.
Leggi che ha voluto proprio quella generazione che adesso ne beneficia, fregandosene altamente di cosa sarebbe successo alle generazioni future.
L’Italia, grazie ai nostri pensionati, è il paese con il debito pubblico più alto ma con quello delle famiglie più basso. I nostri vecchietti , che i loro conti li sapevano fare, hanno indebitato lo stato per garantirsi il loro personale futuro, che messo inaspettatamente in discussione da una crisi che non avevano previsto, vorrebbero gli venisse garantito comunque dal sacrificio delle nuove generazioni, costrette anche a ringraziare per l’argent de poche del nonno a fine settimana.
Caro Gramellini, non è mantenendo le nuove generazioni legate a doppio filo alla presunta generosità dei vecchietti che si esce dal pantano in cui siamo finiti.
E lei lo sa bene, molto molto bene. Ma cavalcare l’onda del vecchietto è più facile. Ormai chi legge più i giornali, se non quei quattro nostalgici che pensano ancora che vi scrivano dei giornalisti e che vi si dica la verità?
E sui quei giornali non sta bene scrivere che le pensioni retributive non sono economicamente sostenibili e che questo lo sapeva anche un bambino di terza media.. Si perderebbe il consenso e quindi parte del proprio dorato stipendio e del gettone Rai alla corte di Re Fazio(so).